Durante l’estate, anche l’erba più sana e sviluppata, soprattutto nelle ore più calde, si riposa, “tira i remi in barca” e galleggia su di una linea di sopravvivenza per superare i momenti di difficoltà.
Alcuni interventi, con l’innalzarsi delle temperature, non diventano più utili e, anzi, possono creare della confusione e soprattutto del danno.
E’ il caso delle fertilizzazioni granulari che non vengono più assorbite dalle piante per via radicale e che rallentano i processi d’assimilazione/solubilità degli elementi nutritivi.
Dare un concime granulare a 40°C è un errore tecnico importante. Primo perché non funziona e buttiamo via dei soldi. Secondo perché “obblighiamo” le piante a consumare delle sostanze di riserva per mettere in moto dei meccanismi di assimilazione e assorbimento che in condizioni di difficoltà e affaticamento sono molto costosi dal punto di vista energetico (e quindi possono addirittura aumentare gli stress stessi).
Arrivano in nostro soccorso le fertilizzazioni liquide. Esse sono perfettamente in linea con la fisiologia delle piante, con particolare riferimento ai tappeti erbosi. I processi di respirazione sono accentuati, le aperture stomatiche sono in continua sollecitazione, il tasso di traspirazione è massimo con veloci movimenti ascendenti e discendenti della linfa.
Tutto questo rende molto più consono e utile lavorare con specifici materiali d’immediato riconoscimento da parte delle piante e di grande utilità.
Per questo Bottos ha già delineato le proprie linee del futuro in ambito nutrizionale, con ulteriore grande sviluppo di tutta la nutrizione liquida, della biostimolazione e della gestione dell’acqua.

In piena estate Bottos propone Wake Up. Si tratta di un concime dal titolo in Azoto pari a 21.
Potrebbe sembrare eccessivamente alto. Ma così non è.
Potrebbe sembrare una provocazione. Ma non è nemmeno questo.
Una sua parte è costituita da Azoto sotto forma organica per aumentare la biofertilità, per accelerare i processi metabolici e per collaborare nell’eliminazione delle scorie presenti all’interno dei vegetali. L’altra porzione del fertilizzante è composta dalla frazione ureica. Si tratta della forma azotata assimilabile per via fogliare e che quindi aiuta nel recupero della parte vegetativa dagli stress, nell’aumento della colorazione (maggior efficienza della fotosintesi) e nel perfezionamento di tutti i processi respirativi della pianta. Il suo tasso di salinità è praticamente nullo, salvaguardando il prato da ustioni.
Il suo dosaggio, compreso tra 15 e 25 g/100 m2 diluiti in 10 litri d’acqua, è perfetto per coprire le esigenze estive sia di microterme e sia di macroterme. La sua durata è di circa 7 giorni. Per coprire un lasso di tempo più lungo, naturalmente occorre aumentare i dosaggi di applicazione.

In condizioni di scarsa radicazione, l’aiuto repentino arriva dal concime New Radical 3.16. Il suo contenuto in Fosforo è immediatamente disponibile ed inoltre svolge un’azione di sostegno diretto nel controllo della patologia Rhizoctonia solani (Brown patch). Contenendo degli aminoacidi svolge anche azione di biostimolazione. La dose consigliata è di 200-500 g/100 m2 anch’essi diluiti in 10 litri d’acqua.

Iron 65 è la forma più sicura di somministrazione di Ferro durante la fase estiva. Si tratta di una forma chelata con ampio range di pH d’impiego e con lungo periodo di conservazione ed efficacia. L’effetto colore è immediato, ma persistente e il ripristino della catena dei microelementi (con effetto indiretto di salute sul prato) è garantito. Anche Iron 65 contiene uno specifico idrolizzato proteico e il suo pH è sub-acido (circa 6) per permettere il prolungamento di attività anche nel terreno e l’esercizio di un’azione fungistatica. Le dosi sono pari a circa 180-200 g/100 m2in 10 litri d’acqua.

Gli interventi liquidi si completano poi con tutta la categoria dei biostimolanti (Always, Vigor Liquid e Pre-Stress) che svolgono un’azione determinante nel potenziare l’attività nutrizionale degli elementi principali e che aiutano la pianta nella secrezione di ormoni e di meccanismi indiretti di difesa. Di alcuni di essi si è già parlato in maniera esaustiva in altre occasioni (precedenti blog).
Vogliamo solo ricordare che Bottos ha messo in piedi, in collaborazione con i propri partner fornitori, una tecnologia di rilascio ed assorbimento tale per cui detti materiali possono essere utilizzati come biostimolanti (a piccolissime dosi), ma anche come fertilizzanti veri e propri aumentando le quantità da distribuire. In quest’ultimo caso, le referenze citate vanno a coprire delle reali carenze conclamate che, se non curate, metterebbero in seria difficoltà il vegetale.
La distribuzione liquida di quanto descritto non è difficile e non deve scoraggiare alcuno. Non ci sono pericoli di sovradosaggi (i margini di sicurezza sono davvero elevatissimi), né di sovrapposizioni. Non ci sono pericoli di salinità e/o di problemi dovuti ad esempio ad effetto deriva.
Se nella distribuzione si unisce anche un tracciante indicatore, come Signal Blue, le cose diventano ancora più semplici ed elementari, con perfetta visione del rilascio di ogni singolo ugello e con precisa conoscenza della distribuzione. Si tratta di un colorante atossico innocuo, fotodegradabile nel giro di pochi giorni e dilavabile con semplice acqua che indica immediatamente le zone “coperte” dalla distribuzione della pompa a spalla o della botte irroratrice utilizzate per la distribuzione dei materiali liquidi.
Per conoscere ogni ulteriore caratteristica del prodotto, la struttura Bottos è a disposizione di ogni richiesta. |