La dormienza è lo stato fisiologico in cui si trova un seme o un embrione che, pur in condizioni favorevoli alla germinazione, è incapace di germinare. La dormienza è una condizione necessaria ai semi (ed alle piante) per superare condizioni climatiche avverse o non adatte alla normale condizione vegetativa, come per esempio il freddo. Quindi le stagioni tardo autunnali-invernali sono tendenzialmente e naturalmente inadatte alla germinazione dei semi. Ma è chiaramente evidente che una condizione temporanea di tepore o di umidità possa verificarsi anche in tali periodi. Tuttavia molti semi e molte piante non vegetano e non germinano in tali stagioni ed altre lo fanno in percentuale più bassa rispetto alla condizione di normalità.
L’evoluzione ha indotto nei semi delle condizioni che permettono il superamento della fase climatica avversa in fase di stasi. Le strutture, sia fisiche sia chimiche, che mantengono la dormienza devono essere rimosse o disattivate per permettere quindi la corretta germinazione dei semi.
Per quanto riguarda il freddo ogni specie di pianta e seme ha la sua esigenza di freddo espressa in “unità di freddo” (U.F.) contate come ore con temperatura inferiore ai 7 °C, affinché la dormienza da freddo sia disattivata.
Solo dopo una adeguata disattivazione della dormienza il seme germinerà adeguatamente e solo in tali condizioni l’umidità ed il calore saranno opportunamente recepiti per lo sviluppo.
Non tutti i semi e non tutte le piante necessitano di un periodo dormienza ed inoltre la variabilità nella specie deriva anche da caratteristiche varietali.
La maniera più semplice, naturale ed ovvia per vernalizzare i semi è porli nel suolo in autunno, affinché in inverno restino col clima di dove vive o dovrà vivere la pianta. Una esposizione al freddo per tempi più lunghi (in U.F.) non pregiudica la germinazione. Tutto questo per esempio accade sulla Poa pratensis dove, a seguito di una semina autunnale, la nascita sarà completa e totale solo nel periodo primaverile successivo.
Quindi anche le specie da tappeto erboso microterme si avvantaggiano del fenomeno della vernalizzazione. Ed è per questo che risulta sempre meglio eseguire una semina tardiva tardo autunnale-invernale piuttosto che attendere ed eseguire l’intervento nella primissima primavera (o tardo inverno).
Certamente il rischio dell’eccesiva presenza di gelo in fase di plantula potrebbe precludere la perfetta riuscita dell’impianto, ma le percentuali di successo risultano comunque più alte con un vantaggio diretto nella competizione contro le essenze infestanti e contro gli stress biotici ed abiotici dell’ambiente.
Il nostro alleato più importante per la sicurezza del successo della semina tardiva sarebbe la neve, ma purtroppo negli ultimi anni essa ha avuto una distribuzione davvero saltuaria e sulla quale non poter fare affidamento.
Alcune specie, se ben conservate, si avvantaggiano perciò di un periodo di freddo che può essere nel terreno, ma anche solo nel sacco che le contiene. Il Lolium perenne in particolare, il secondo anno germina addirittura meglio del primo con percentuali aumentate anche del 3-4% in più.
Con questa affermazione si vuole quindi tranquillizzare il consumatore che possiede in magazzino miscele a base di Loglio. La vernalizzazione di tale specie permette il suo impiego con successo anche nell’anno successivo.
Occorre invece porre attenzione sulla famiglia delle festuche che non possiede questo requisito e che quindi va utilizzata nell’anno indicato dall’etichetta di legge apposta sulla confezione.