Nelle giornate calde estive è possibile notare nel prato, di solito sulla superficie del terreno, la presenza di uno strato molliccio e mucillaginoso, dapprima verdognolo, che si trasforma dopo qualche giorno in una pellicola continua nera, emanando un inconfondibile odore di alga marina.
Cosa sono
Questa mucillagine in realtà è un’avversità del tappeto erboso, non legata a patogeni specifici, ma più che altro alla manutenzione del prato. Le Mucillagini non sono legate tanto alla natura del terreno (sabbioso, organico, franco, argilloso) ma alla sua gestione. Questo fenomeno infatti è legato perlopiù alla presenza di ristagni superficiali duraturi causati da compattamento superficiale del terreno in seguito a calpestamento e ad uso intenso, accompagnato da tagli bassi, al di sotto del limite consentito fisiologicamente dalla specie erbosa.
In questa lamina sottile di acqua si instaurano delle vere e proprie associazioni algali, in prevalenza azzurre e unicellulari.
Queste, proliferando, creano in breve tempo delle colonie che si addensano inizialmente in mucillagini e con il perdurare dell’insolazione e della conseguente evaporazione, s’incrostano formando un film organico impenetrabile sia all’acqua che all’aria.
Che fare
Per ovviare a questo inconveniente è dapprima necessario riportare l’altezza di taglio a non meno di 45 mm se si tratta di miscuglio con festuca arundinacea o 50 mm in caso di miscugli fini (Loietti, Poa e Festuche Fini). Questo riduce l’insolazione sulla superficie limitando di molto lo sviluppo algale. Procedere poi con le operazioni di decompattamento superficiale quali bucature e carotature con leggere sabbiature per rimuovere la causa del fenomeno. Ricordiamo che queste condizioni sono l’anticamera per la comparsa del muschio nei periodi più freschi e umidi.
Riassumendo, per la lotta alle alghe e alle mucillagini, consigliamo di aumentare il drenaggio, alzare il taglio e controllare il pH.